ai miei studenti di architettura
        ai loro compagni
        e
        ai miei figli liceali
    
        Cari ragazzi, durante queste giornate un po’ sospese ho recuperato
        delle pagine tratte da libri che ho letto dopo la fine degli studi.
        Libri a me cari, scelti in libreria una ventina d’anni fa
        con l’unico criterio della mia curiosità del momento.
        Allora avevo l’abitudine di evidenziare a lato i passaggi che
        mi colpivano e di segnare le relative pagine con una crocetta
        nell'angolo in alto a destra. Così, scartabellando tra i miei libri,
        ho potuto facilmente ritrovare quelle frasi in cui ho scoperto
        di immedesimarmi ancora. Sceglierle e annotarle con dei brevi titoli
        è stato come ricomporre una raccolta personale di pensieri
        che in questi giorni d’isolamento ho avuto voglia di condividere con voi.


        Martino Pedrozzi